V Traversata dei Monti Lattari
Da Cava Dei Tirreni a Punta Campanella (Termini)
Sulle orme di Giustino Fortunato
Trekking impegnativo di circa 80/90 Km con un dislivello complessivo superiore ai 3000 m riservato ad escursionisti esperti molto motivati.
Tre giorni e due notti da Giovedì 2 a Sabato 4 maggio 2019.
La partenza è prevista alle ore 08/30 dalla Abbazia della Santissima Trinità a Cava dei Tirreni (salvo diverso accordo tra i partecipanti).
A questi vanno aggiunti coloro che hanno espresso l’intenzione di fare solo un tratto del percorso raggiungendoci lungo il sentiero a questi consiglio di chiamare per stabilire il percorso più adatto e dove raggiungerci, anche se sarà possibile essere aggiornati continuamente sulla pagina fb di “prontisiparte”.
Per TUTTI l’appuntamento è al tramonto di domenica 28 a Punta Campanella.
Per questi consiglio il ritrovo alla piazzetta di Termini alle ore 15/30 da dove con i veicoli raggiungeranno località Cancello (fin dove è consentito arrivare con i veicoli) e poi proseguendo lungo la strada Minerva raggiungeranno l’estrema Punta e TUTTI insieme brinderemo a questa avventura.
SI RICORDA CHE SI VIAGGIA SEMPRE E SOLTANTO SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILTA: PERTANTO PRESTARE LA MASSIMA ATTENZIONE.
P.s. disponibile a anticipare la partenza se comunicato per tempo.
Recapiti: 081/5330670–3280031306–info@prontisiparte.it Ulisse.psp@gmail.com prontisiparte.salvatore@gmail.com
“…non c’è forse contrada per tutto l’Appennino che abbia per tempo stesso tanta maestà di monti e tanta bellezza di marine…”
Così Giustino Fortunato, storico, economista, naturalista, descrive i Monti Lattari, che formano l’impalcatura della Penisola Sorrentina, tra la piana di Sarno e il golfo di Salerno. Si tratta di rilievi aspri e scoscesi, con pendii molto ripidi che digradano verso il mare con coste a falaise alte e inaccessibili, intervallate da qualche spiaggia.
Giustino Fortunato nel 1877 completò la traversata dei Lattari in 3 giorni, da Cava dei Tirreni a Punta Campanella. Nessuna descrizione tratta da un resoconto di un suo articolo che fu pubblicato sulla rivista “L’Appennino Meridionale”, potrebbe rendere meglio l’incanto della traversata:
“…salendo per le falde di quel vario andirivieni, che da ogni lato si contorna più o meno alpestre ma sempre ricco di vedute, si scorge come per incanto l’azzurro specchio dell’acqua distendersi qua e là a perdita d’occhio, e la riva sottoposta accerchiarsi in mille guise di rupi stagliate, di prode luccicanti, di cupi recessi dal color verde smeraldo o cobalto di lapislazzuli…”
SI CONSIGLIA EQUIPAGGIARSI IN MODO IDONEO PER L’OCCASIONE:
1) scarpe da trekking o almeno con fondo in gomma scolpito, meglio se a collo alto;
2) abbigliamento a strati con la possibilità di togliere o aggiungere indumenti secondo le condizioni atmosferiche che possono variare;
3) zaino con panino e scorta acqua per il primo giorno (almeno 1 litro e un po’ di vino);
4) giubba impermeabile da tenere sempre pronta (K-way);
5) in caso di sole munirsi di copricapo;
6) inoltre è opportuno portare occhiali da sole, binocolo, macchina fotografica;
Altro equipaggiamento.
- Coltello multiuso
- Mappe del percorso.
- Fazzolettini e carta igienica
- ago e filo
- Crema solare.
- Cordino (alla fine serve sempre).
- Copri-zaino per pioggia (la maggior parte degli zaini già lo ha).
- Nastro adesivo (tipo “americano”, quello argentato, per capirci)
- Spazzolino da denti e altri effetti personali, ma evitate saponette e shampoo: pesano, inquinano e sono inutili
- Biancheria intima (occupano poco e serve almeno una cambiata per giorno)
- 3 magliette tipo T-shirt (occupano poco e serve almeno una cambiata per giorno)
- Pantaloncino da usare come scorta (consiglio soprattutto quelli tagliati sotto le ginocchia, essendo né corti né lunghi) tipo palestra sportivo comodo leggero
- Una felpa con cappuccio utile anche di notte
- Soldi e documenti
- Cappello o bandana
- Costume da bagno (anche se non si prevede zona mare, il costume diventa utile sempre e a volte indispensabile in molte occasioni)
- Buste di plastica (tornano utili in alcune situazioni).
Programma previsto: da venerdì 26 a domenica 28 aprile 2019:
1° giorno: Cava dei Tirreni – Valico di Chiunzi.
2° giorno: Valico di Chiunzi – Santa Maria a Castello.
3°giorno: Santa Maria a Castello – Punta Campanella (Termini).
La prima tappa rappresenta la più complicata, per diversi motivi: lunga e impegnativa e il tratto che va dal bivio per L’Avvocata fino alla vetta del Monte Finestra vetta Sud risulta fitto di vegetazione e mal segnalato. Dal rifugio del Monte Finestra vetta Nord ritorna tutto abbastanza semplice segnalato. La seconda tappa è lunga, impegnativa bisogna salire al Cerreto e Molare (Vetta dei Lattari), scendere la Conocchia. Comunque tenendo un discreto passo si arriva quasi al tramonto alla Caserma Forestale e poi a Santa Maria a Castello tranquillamente. Ultima tappa non si sale di quota ma i saliscendi sono continui, giunti a Torca si effettua una breve sosta (pausa pranzo), poi giù verso il mare raggiungendo la spiaggia di Recommone e successivamente il Cantone per poi risalire su in cima al Monte San Costanzo (si va sulla Cappella da dove la vista è a 360°), poi giù verso il Tempio di Minerva. Qui brindisi al tramonto e poi su via per arrivare a Termini dopo è previsto il recupero. In conclusione posso affermare che in tre giorni si fa, anche se ho letto di altri fatta in meno tempo, ma rispettando il cammino di Giustino fortunato ritengo giusto farlo in tre giorni anzi forse sarebbe ottimo farlo in quattro giorni per goderne e apprezzare meglio la meravigliosa costa, visto che abbiamo avuto poco tempo per fermarci e godere dei bellissimi panorami che si aprono continuamente d’avanti.
Di seguito indico le strutture o luoghi idonei per un riparo o fermarsi per chi fosse interessato a ripetere questa avventura partendo da Cava dei Tirreni.
- Santuario Avvocata anche se chiuso la foresteria resta sempre aperta e facilmente si trova anche acqua potabile e per lavarsi;
- Rifugio al Monte Finestra vetta Nord, aperto anche se piccolo è un buon riparo si trova acqua non potabile;
- Località Chiancolelle un agriturismo denominato “Il Rifugio” in fase di allestimento comunque adatto e nelle vicinanze si trova anche un ristorante, comunque se si raggiunge il valico altre possibilità di accoglienza e ristoro anche per la partenza del mattino cosa fondamentale in considerazione che nella seconda tappa non vi è possibilità di approvvigionamenti;
- Monte Cerreto in quota capanna per ripararsi in caso di condizioni averse negative, ma non offre niente (ex capanna di Ocalan) comunque da prendere in considerazione;
- Monte Rotondo bivio lasciando l’alta via si può andare a Santa Maria dei Monti, qui abbastanza attrezzato ma bisogna fornirsi prima di chiavi, in alternativa un locale resta sempre aperto per ripararsi e accendere un fuoco al camino presente nel locale, di giorno spesso si trovano persone alquanto disponibili;
- Sempre al Monte Rotondo breve deviazione per portarsi presso la fonte Vrecciaro per rifornirsi di acqua fresca;
- Al bivio con la bretella n.67 scendendo si raggiunge facilmente Agerola (traforo) per chi vuole sostare nei pressi si trova un agriturismo da prendere in considerazione anche se si vuole fare qualche tappa in più o qualche inconveniente;
- Giunti nei pressi di Sant’Angelo a Tre Pizzi si può optare lasciando l’Alta Via verso il Santuario di San Michele, attualmente stanno riparando, ma si potrà eventualmente sostare e riposare per la notte;
- Prima di Santa Maria a Castello c’è la Caserma Forestale, sempre chiusa, bisogna procurarsi le chiavi, resta un mistero a volte trovate persone ma molti diffidenti e non hanno fornito notizie a riguardo.
- Santa Maria a Castello diverse possibilità sia come alloggi che come ristoro, lungo il percorso si trova “Il Rifugio del Cevere” piccolo, solo quattro o max cinque posti letto ma accogliente e se si chiama in anticipo si può cenare qualcosa;
- Giunti ai Colli di San Pietro possibilità di rifornirsi, salumeria e ecc,
- Colli di Fontanelle idem di tutto;
- Lungo il percorso località Borra c’è qualche struttura bisogna informarsi;
- Altra sosta bisogna arrivare a Torca per rifornirsi e qui se in orario decente si trova quasi tutto (salumeria, fruttivendolo e tabacchi) anche da dormire;
- Spiaggia di Recommone al ristorante se aperto si può chiedere almeno l’acqua;
- Spiaggia del Cantone si trova di tutto;
- Risalendo si arriva alla Piazzetta di Nerano dove come minimo bisogna rifornirsi d’acqua (fontana pubblica) e anche qui si trova di tutto;
- Ora bisogna solo raggiungere Termini per rifornirsi e dormire.
Se camminate cauti e prudenti farete gran viaggio. (P. Pio).
Percorso nei particolari:
1°giorno: Cava dei Tirreni (m.406) – Cappella Vecchia (650) – bivio Santuario Avvocata (m.837) – Santuario (m. 837)* – bivio – Monte del Demanio – Monte Finestra vetta sud (m.1140) – Monte Finestra vetta Nord (m. 1140) – (rifugio) – Pietrapiana (m 983) – Valico Chiunzi (656).
2° giorno: Valico di Chiunzi – Monte Cerreto ((m.1316) – Piano del Megano (m.1000) – Santa Maria dei Monti (rifugio)* – Acqua del Vrecciale* – Imbarrata – Crocella (m.1002) – Acqua Santa – Monte Molare (1444) * – Croce della Conocchia (m.1266) – Caserma Forestale (m.767) – Santa Maria del Castello (m.685).
3° giorno: Santa Maria del Castello (m.685) – Monte Comune (m.877) – Monte Vicalvano (m.642) – Colli di San Pietro (m. 312) – Colli di Fontanelle (m.343) – Maracoccola (m.493) – Pizzietiello (m.359) -Torca (m.323) – Crapolla (guardia) – marina di Recommone – Marina del Cantone – Nerano (m 169) – sella Monte San Costanzo (465) – Pezzalonga – Punta Campanella – Termini – via Leucosia (sede di “prontisiparte”).
- * sono deviazioni dal sentiero si decide sul posto.
Recapiti: 081/5330670–3280031306–info@prontisiparte.it Ulisse.psp@gmail.com prontisiparte.salvatore@gmail.com